Tipologie di pollini e il loro impatto sui sintomi allergici

Quanto dura il periodo dei pollini bg

Chi fa i conti con l’allergia stagionale ha sempre gli occhi puntati sul calendario, sperando che il periodo dei pollini, la temuta stagione di starnuti e occhi arrossati, finisca il più presto possibile. In questo blog, ti illustreremo la durata del periodo dei pollini in Italia con consigli utili e pratici, così puoi goderti la vita all’aria aperta con più serenità, tutto l’anno.

Il periodo dell’allergia al polline varia a seconda della specie di polline ma anche da fattori meteorologici, nonché da regione a regione. Il Bel Paese ha paesaggi che tutto il mondo ci invidia, ma il suo ecosistema, così ricco e variegato, significa che il calendario pollinico è abbastanza lungo e complesso. In linea generale, la stagione delle allergie dura sette mesi e il periodo dei pollini inizia a gennaio per finire a settembre, quando il picco pollinico giunge finalmente agli sgoccioli. In breve: i pollini ti accompagnano attraverso il gelido inverno, lo sbocciare della primavera e le calure estive, lasciandoti due o tre mesi di tregua se soffri di più allergie. La buona notizia è che puoi capire quale polline ti crea più problemi e prevedere il periodo dei pollini da tenere sotto controllo!

A inaugurare il calendario dei pollini e il nuovo anno ci pensano gli alberi, che iniziano a impollinare tra gennaio e luglio, con maggiore intensità tra marzo e i primi di maggio, seguono le graminacee, tra aprile e agosto, e l’erba tra fine maggio e i primi di agosto. Il periodo dei pollini delle graminacee è quello più esteso ed è particolarmente sentito nel Nord Italia in autunno, mentre al sud è molto diffuso il polline della parietaria, una pianta spontanea che raggiunge il suo picco pollinico tra marzo e maggio.

Forse non lo sai, ma anche la tua dieta ha un ruolo importante nella gestione della tua allergia stagionale. Infatti, alcune specie allergeniche sono imparentate con coltivazioni tipiche della dieta mediterranea. Questa parentela può comportare delle allergie alimentari, le cosiddette “allergie crociate”, ma sapendo cosa mangiare e cosa evitare puoi gestire le tue allergie con gusto. Se ti domandi cosa può mangiare chi è allergico alle graminacee, puoi andare sul sicuro con una dieta antinfiammatoria, ricca di omega 3 e flavonoidi per contrastare le infiammazioni. Sì a pesce azzurro e salmone, olio d’oliva, verdura a foglia verde (lattuga, cicoria e indivia) e crucifere (broccoli, cavolfiore e cavoli), frutta e verdura di stagione. Da evitare invece, per tenere sotto controllo la tua allergia, oltre ai cereali da coltivazione (frumento, orzo, avena, segale e mais), anche kiwi, anguria e melone, pesca e albicocca, agrumi, ciliegie, mandorle, pomodori e melanzane.

Cosa non mangiare con l’allergia alla parietaria, invece? In questo caso, dovrai evitare frutta e verdura come kiwi, anguria, pesche, carote, sedano e finocchio; oltre a limitare piselli, melone, ciliegie, more di gelso e basilico.

Le diverse allergie ai pollinin nella stessa stagione

Il calendario pollinico è uno strumento molto utile per capire quali pollini ci sono in questo periodo dell’anno, ed è ancora più prezioso dato che il paesaggio italiano è molto vario. Una stessa stagione può essere caratterizzata da più di un’allergia stagionale tipica e la diffusione dei pollini incriminati può variare a seconda delle condizioni meteo, del territorio circostante e la presenza di coltivazioni concorrenti.

In inverno, i maggiori responsabili delle allergie al polline sono gli alberi come il nocciolo e il salice che inaugurano l’anno nuovo. La primavera è davvero una bella stagione, ma è poco amata da chi soffre di allergia al polline. Infatti, tra marzo e maggio, alberi, graminacee ed erba sono tutte in fase di impollinazione: i pollini in primavera la fanno da padrone! L’allergia al polline in estate può essere causata principalmente da graminacee ed erba, oltre che dagli ultimi alberi a rilasciare polline, come il tiglio e l’olivo. Da settembre in poi, quando finisce il periodo del polline, i picchi di intensità sono un solo ricordo, anche se qualche polline può essere ancora libero nell’aria.

Le allergie al polline sono stagionali ma le condizioni meteorologiche possono anche venirti incontro. Se le giornate soleggiate e l’umidità sono il clima ideale per l’erba come l’ambrosia e la parietaria (e meno per chi ne è allergico), un bel temporale primaverile può regalarti un temporaneo sollievo dalla tua allergia “lavando via” i pollini in sospensione proprio quando ne hai più bisogno. Ogni anno sarà diverso dal punto di vista pollinico, perché il meteo cambia le carte in tavola e i pollini nell’aria!

Andrai in vacanza al mare o in montagna? Non è una domanda da poco perché anche il territorio può influire sulla tua allergia stagionale. L’allergia pollini a mare può risultare meno intensa grazie alla brezza marina che spazza i pollini dall’aria, e l’alta concentrazione di magnesio, potassio e iodio purificando le vie respiratorie daranno sollievo alla tua allergia.

La dispersione pollinica in montagna è ben maggiore a causa dei diversi tipi di venti, per cui la tua allergia potrebbe ripresentarsi a quote elevate, lungo gli Appennini e le Dolomiti.

Il cambiamento climatico e il polline

Quante volte avrai sentito dire “non esistono più le stagioni di una volta”? È vero, il clima sta cambiando e le conseguenze del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti.

Il legame tra ambienti e cambiamenti climatici è molto stretto e qualsiasi calo o aumento delle temperature o delle piogge lascia un segno sul nostro ecosistema. Il semplice innalzamento delle temperature può spingere alcune piante estive a produrre polline anche in autunno, modificando così il calendario pollinico che già conosciamo. Il clima cambia anche gli impollinatori e muta l’equilibrio e la varietà della flora nostrana; ad esempio, un inverno particolarmente rigido può interrompere la fioritura di alcune colture e portare alla moria delle api, essenziali per l’impollinazione, ma un clima più caldo può anche portare alla diffusione di specie “aliene” a livello regionale e nuove allergie.

Le conseguenze del cambiamento climatico riguardano anche la tua allergia stagionale, influendo sulla data di inizio delle prime fioriture, la durata delle singole fioriture e la natura intorno a noi: è proprio vero, “non esistono più le mezze stagioni”!

Come usare i prodotti Scottex durante i periodi del polline

Ci sono più pollini in pole position nell’aria in ogni stagione e ogni regione avrà la sua allergia stagionale tipica. Al mare o in montagna, non lasciarti sorprendere dai fastidiosi sintomi dell’allergia! Con Scottex puoi trovare la soluzione più adatta alle esigenze della tua pelle con pratiche confezioni in scatola per condividere il sollievo con la tua famiglia. I fazzoletti di carta Allergy Box ti accompagnano ovunque con la morbidezza e la delicatezza di cui hai bisogno in caso di allergia stagionale al polline. Sono oftalmologicamente testati, ipoallergenici e senza profumazione, sicuri e perfetti per occhi e nasi delicati.

Fonte:

https://www.fexallegra.it/cause-allergie/pollini-primaverili
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/alimentazione/questa-la-dieta-combattere-lallergia-ai-pollini
https://blogunisalute.it/allergia-parietaria/
https://www.it.scottex.com/idee-e-consigli/allergie/meteo-e-allergia
https://www.my-personaltrainer.it/salute/stagione-delle-allergie-quanto-dura
https://www.snpambiente.it/2019/08/27/non-solo-allergie-i-pollini-testimoni-del-cambiamento-climatico

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