Tipologie di pollini e il loro impatto sui sintomi allergici

Tipologie di pollini e il loro impatto sui sintomi allergici bg

Con oltre 10 milioni di persone che soffrono di allergia al polline in Italia, vale la pena essere informati su questo argomento. Ancora poche persone sono consapevoli del tipo di polline al quale sono allergiche. Potresti sapere di essere allergico al polline degli alberi, ma sei sicuro quale tipologia di albero dovresti nello specifico cercare di evitare e durante quale periodo dell’anno?

Se hai già capito che il polline non è tuo amico, perché non verificare i livelli di polline presenti nella tua zona con l’Allerta Pollini di Scottex®? Questo dispositivo non solo ti permette di verificare i livelli di polline, ma ti indica anche di quale tipologia di polline si tratta nello specifico.

Abbiamo raccolto informazioni sui diversi tipi di polline per cercare di aiutarti a circoscrivere a quale categoria protesti essere allergico.

Lista delle tipologie di polline

Impara a riconoscere il tuo nemico. E per coloro che soffrono di allergia, il vostro nemico è il polline – quella finissima e naturale polvere che permette alle piante di riprodursi. Nonostante la maggior parte delle tipologie di polline siano innocue, ce ne sono però tre in particolare che portano a manifestare alcuni sintomi:

• Polline degli alberi
• Polline delle graminacee
• Polline dell’erba

Queste tre tipologie di polline possono essere facilmente trasportate dal vento. Per le circa 10 milioni di persone che soffrono di raffreddore da fieno in Italia, queste particelle di polline trasportate dal vento sono un intruso che fa scattare in allarme il sistema immunitario.

Tra le difese immunitarie messe in atto dall’organismo possono manifestarsi starnuti, per cercare di ripulire le vie respiratorie dal polline, occhi che lacrimano, per cercare di risciacquarsi dal contatto con le particelle, e naso che cola per cercare di liberare le narici. Tuttavia, i sintomi variano a seconda della tipologia di polline alla quale si è allergici.

Se soffri di una seria allergia al polline e hai sintomi forti, dovresti parlarne con il tuo medico di base o con uno specialista per cercare di identificare quali sono gli allergeni a cui dovresti fare attenzione.

Polline degli alberi

Come si può immaginare, questa categoria riguarda il polline dei fiori presenti sugli alberi, che si suddivide a sua volta in:

Polline della Betulla. La temuta allergia al polline della betulla è una delle più diffuse. Il polline della betulla – che è presente da Febbraio a Maggio, con il picco tra Aprile e Maggio – può causare asma e rinocongiuntivite (in poche parole irritazione di occhi, naso e seni nasali). Questa pianta è facilmente identificabile dalla corteggia bianca e si trova in zone leggermente boschive.

Polline della Quercia. Anche questo con il suo picco tra Aprile e Maggio, è la seconda tipologia di allergia più diffusa con sintomi quali tosse, occhi irritati che lacrimano e gola infiammata.

Polline del Pino. Il pino è facilmente riconoscibile dai suoi aghi – e ovviamente rimanda la nostra mente al periodo natalizio.

Polline dell’Ontano. L’ontano è tipico delle zone umide ed ha una colorazione gialla-rossastra. Il polline è molto simile a quello prodotto dalla betulla, quindi se sai di essere allergico alla betulla faresti meglio ad evitare anche il polline dell’ontano.

Polline del Nocciolo. Puoi riconoscere il nocciolo dalla sua corteccia liscia grigio scuro (che quando invecchia si stacca). Cresce ai margini delle aree boschive.

Polline del Tasso. Questo si trova principalmente nelle zone più miti, e si riconosce dai suoi piccoli aghi e bacche rosse.

Polline dell’Olmo. L’olmo ha una corteccia ruvida grigio-brunastra, e spesso delle gemme crescono alla base del suo tronco.

Polline del Salice. Solitamente rinvenuti in prossimità dei fiumi, i salici si riconoscono dalle loro lunghe e ampie chiome a foglie sottili. È riscontrato che abbiano un basso potenziale allergenico – ma potrebbero comunque causare una reazione allergica in pochi sfortunati.

Polline del Pioppo. Ai pioppi piacciono gli ambienti umidi, potresti quindi trovarli nei pressi di fiumi o laghi.

Polline del Frassino. Al frassino serve una buona riserva d’acqua, lo troverai quindi solitamente vicino ai fiumi e si riconosce dalla sua corteccia liscia bruno-grigiastra.

Polline del Platano. Questa tipologia di albero ha una corteccia multicolore e si trova principalmente negli ambienti urbani.

Polline del Tiglio. Si rintracciano nei parchi e nelle aree urbane, hanno foglie verde scuro e a forma di cuore.

Polline dell’erba

La stagione dei pollini dell’erba comincia in Italia con l’arrivo della bella stagione, a partire da fine Aprile fino al termine di Settembre, con un picco da Giugno ad Agosto. Proprio come i pollini degli alberi, ce ne sono anche in questo caso differenti tipi che possono causare reazioni allergiche, tra cui:

Polline dell’Ambrosia. L’ambrosia è una pianta eretta, e se osservata da vicino (ma non troppo vicino se si è allergici) si noterà come le foglie siano simili a quelle della felce.

Polline dell’Ortica. L’ortica raramente causa sintomi allergici, causa però fastidiosissime punture quando viene a contatto con la nostra pelle.

Polline della Romice. La si trova nei prati e nelle zone costiere, questa tipologia di polline causa i principali sintomi allergici più comuni (ma allo stesso tempo aiuta a lenire le punture di ortica, quindi ha i suoi pro e i suoi contro).

Polline dell’Artemisia. Con la capacità di crescere fin oltre i due metri, puoi riconoscerla dal suo colorito rosso-brunastro e dai suoi piccoli fiori.

Polline della Piantaggine. Pianta bassa le cui foglie crescono direttamente dal terreno.

Polline delle graminacee

Il polline delle graminacee è uno dei peggiori responsabili del raffreddore da fieno. La stagionalità comincia verso la fine della primavera (intorno ad Aprile/Maggio) e arriva al suo picco all’inizio dell’estate (Giugno) – non appena comincia ad attenuarsi la presenza del polline degli alberi – e termina con l’inizio dell’autunno (Settembre). Sarà quindi una lunga estate allergica per chi ne soffre.

I sintomi più comuni dell’allergia al polline delle graminacee comprendono irritazione a occhi, gola e naso. Tuttavia, nei soggetti maggiormente allergici si contano altre sintomatologie come la dermatite da contatto (una forma di eczema).

Potresti notare un aumento dei sintomi se rimani nei dintorni di campi o prati per un lungo periodo o se l’erba è appena stata tagliata.

Consulta il calendario dei pollini per verificare a quale tipologia di polline potresti essere esposto e in quale periodo, o semplicemente monitora la tua Allerta Pollini Scottex® per controllare le tue previsioni locali di polline.

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